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Opale

L’opale si alterna alla tormalina come pietra dei nati in ottobre. Il nome della specie deriva dal latino opalus, dal greco opalios, a sua volta derivante dal sanscritto upala che significa pietra preziosa.
La febbre che distoglie gli uomini dalle agiatezze della città e li spinge alla ricerca di opali nelle rocce dell’interno dell’Australia è una malattia cronica, una febbre che l’uomo non riesce a scacciare dal suo organismo. Il cercatore di opale è una figura solitaria e silenziosa, sempre posseduta dal fascino di questa gemma che brilla con i colori dell’arcobaleno. Egli ha spesso ha spesso una vita di stenti e privazioni : sopporta il freddo gelido, il caldo intenso, l’inadeguatezza delle attrezzature e dei servizi nella speranza che un giorno i suoi sforzi vengano ricompensati.
Numerose citazioni e relazioni provano l’ammirazione e l’apprezzamento per questa pietra da parte dell’umanità nel corso dei secoli. Lo studioso romano Plinio descrive l’opale come avente il “fuoco del granato, il porpora brillante dell’ametista ed il colore verde mare dello smeraldo, tutti scintillanti insieme un una incredibile unione”. I Romani chiamavano l’opale “cupid Paederos” (fanciullo bello come l’amore) e lo adoravano  come il simbolo della speranza e della purezza. A quel tempo si pensava che chi lo indossava fosse protetto dalle malattie. I popoli orientali avevano una grande stima di questa gemma considerata sacra perché racchiudeva lo spirito della verità. “L’opale”, scriveva Orfeo “riempie i cuori degli dei di piacere”. Gli Arabi credevano che l’opale cadesse dal cielo in lampi di luce e che in questo modo acquistasse i suoi splendidi colori. Nell’antica Grecia si credeva che gli opali avessero il potere di conferire la preveggenza e la luce della profezia a chi li possedeva. Nel corso della storia le doti dell’opale sono state continuamente esaltate. I grandi Elisabettiani erano fra gli ammiratori più ardenti. “Questo miracolo era la regina delle gemme”, scriveva Shakespeare nella Dodicesima notte. Nell’Ebreo di Malta di Marlowe, l’inventario di un tesoro comincia : “sacchi di opali infuocati, zaffiri e ametiste, giacinti, topazi e smeraldi verde erba...”.L’artista Du Ble ci offre questa poetica descrizione :”Quando la natura finì di dipingere i fiori, di colorare gli arcobaleni e di tingere le piume degli uccelli, ripulì la tavolozza dei colori e li mescolò negli opali”.
Nelle sue bellissime varietà l’opale è una pietra preziosa molto pregiata ; dagli inglesi è considerata PIETRA TALISMANO ! Tra  le più note varietà (generalmente semitrasparenti), si hanno :
-OPALE NOBILE, prevalentemente biancastro - lattiginoso con iridescenza a macchie estese, sfumate ; proviene principalmente dall’Australia, Messico e Brasile ;
-OPALE-ARLECCHINO, con fondo grigio, nerastro, blu - nero con iridescenze vivaci a macchiette piccole, prevalentemente verdi : proviene principalmente dall’Australia ;
-OPALE DI FUOCO, dal colore giallo - arancione, rosso - giacinto, privo di iridescenze, ma notevolmente trasparente e vivace ; proviene principalmente dal Messico.


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