La maggior parte delle varietà di agata ha uno sfondo storico intricato e una convivenza superiore al solito con leggende,
superstizioni e strane credenze. L’agata fu uno dei primi materiali da gemma noti all’uomo. Secondo la leggenda rendeva
amabile e persuasivo chi la indossava concedendogli il favore degli dei; gli assicurava ,inoltre, vittoria e forza. Si pensava
curasse l’insonnia e che facesse fare sogni piacevoli a chi la possedeva. Si diceva inoltre che aiutasse il proprietario
nell’acquisire ricchezze rendendolo più cauto e prudente. I Sumeri, i primi abitanti della Mesopotamia, pare abbiano introdotto
l’uso dell’agata per sigilli, anelli da sigillo, sfere e altri oggetti per gioielleria. Poiché la cultura dei Sumeri era apparentemente
ben sviluppata al tempo in cui quella egiziana era agli albori, si può dire che l’agata fu usata e apprezzata dalle primissime
civiltà.
I Persiani, gli Arabi e altri popoli orientali avevano grande rispetto per i vari tipi di agata , senza dubbio a causa dei loro colori e
della durevolezza.. La usavano principalmente per anelli sui quali era inciso un verso del corano (nei tempi più recenti), il nome
del possessore o alcune figure magiche o simboliche. Tali anelli erano, e sono ancora considerati dei potenti talismani che
proteggevano il possessore da un’ampia varietà di calamità. Il nome agata deriva, attraverso il latino, da una parola greca per il
fiume Acate,in Sicilia, dove il materiale fu trovato per la prima volta in una certa quantità al tempo di Teofrasto.
La leggenda dice che la varietà corniola, da rossa, a rosso – brunastra, a rosso – arancio, aveva il potere di allontanare il male
e di portare fortuna. Si supponeva incoraggiasse voci deboli o incerte ad esprimersi appropriatamente ed in modo sicuro.
Proteggeva contro l’invidia ed era garante della realizzazione dei desideri. La popolarità della corniola tra i Maomettani può
derivare dal fatto che Maometto stesso ne portava una come anello con sigillo.
Le più belle gemme provengono in genere dal Madagascar, Brasile, nonché dalla Russia e dall’Africa meridionale.
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